Escursione alla volta del Rifugio Denza e poi alla Cima dei Pozzi, vetta selvaggia ed isolata da cui poter osservare in posizione privilegiata ampi panorami su imponenti montagne.
Il punto di avvio della camminata si raggiunge in auto percorrendo una ardita strada brecciata, suggestiva ed a tratti in bilico sul vuoto,
opera delle milizie tedesche per poter trasportare uomini ed armamenti a quello che oggi è l’ex Forte dei Pozzi Alti, punto strategico da cui
si domina la via di collegamento tra l’Alta Val Camonica, il Passo del Tonale e la Val di Sole.
La prima parte della passeggiata ricalca il tracciato di una ex-mulattiera militare che si dipana traversando i vasti costoni che sovrastano
la Val Presanella: passato un breve tunnel e svoltato lungo un tratto dove delle funi metalliche sono di conforto a chi soffre la vista del
vuoto sotto ai piedi, la vista si apre piacevolmente sul complesso vette attorno alla Cima Presanella dove ancora resiste in discreta salute un vasto ghiacciaio.
Dopo un’ora e mezzo di buon passo si raggiunge il rifugio in una bellissima posizione proprio al centro di un immenso anfiteatro glaciale
nei cui dintorni si trova un suggestivo laghetto alpino, pregevole meta per chi volesse limitarsi ad una tranquilla passeggiata avente ad
obiettivo proprio il Rifugio ed i bei pendii circostanti.
Dopo una breve sosta per l’immancabile porzione di strudel il cammino è proseguito lungo un panoramico tracciato in quota che ricalca il
Sentiero dei Todeschi, una delle tante piste militari ricavate su queste montagne per alimentare i combattimenti durante la Grande Guerra;
si prende progressivamente quota con il sentierino che a tratti si perde tra dedali di rocce dove comunque campeggiano frequenti e
rassicuranti i segnavia. Uno sguardo all’indietro concede una bella visuale sul Laghetto Presanella perfettamente incastonato tra prati e rocce proprio sopra al rifugio.
Giunti ad una vasta conca morenica si lascia il sentiero e si affronta un ripido tratto a vista per portarsi a ridosso di un alto
costone da cui si apre la visuale versi il Passo di San Giacomo e sulla la sagoma rocciosa della cresta di Cima dei Pozzi dietro cui
si cela il nostro obiettivo; non ci sono tracce e per raggiungere il valico ci si destreggia in una teoria di rocce imponenti superandole
o aggirandole senza però incontrare difficoltà.
Giunti all’ampia sella, che merita anch’essa una sosta, si prende per lo spartiacque che sale ripido verso il crinale sommitale anche
qui senza una via definita ma nel complesso ben intuibile, sino ad aggirare un imponente complesso roccioso dietro i quale finalmente
appare la vetta da cui ci separa un ultimo tratto di cresta affilata ed area su pareti strapiombanti, da percorrere rimanendo un minimo concentrati.
L’arrivo sulla piccola cima regala subito belle sensazioni unitamente a dei formidabili panorami: un mucchietto di pietre, un semplice
bastone ed un esiguo spazio per sedersi e guardarsi attorno segnano il punto in cui culmina l’escursione verso questa montagna solitaria
e selvaggia, sicuramente ben fuori da percorsi frequentati e proprio per questo un pò più avventurosa.